Il ruolo della strategia nel rugby e nell'azienda

Categoria: Appunti di formazione

 Il rugby è un classico sport situazionale, che richiede ai giocatori di rispondere tempestivamente e in modo adeguato a ogni variazione dell'ambiente e che prevede situazioni open skill (con molte variabili e possibilità di scelta) e closed skill (senza possibilità di scelta, come nel caso della trasformazione o della punizione). Il tutto è complicato dal fatto che il rugby si gioca ad alta velocità ed è proprio la velocità di adattamento alle situazioni a fare la differenza. Flessibilità, duttilità, prontezza sono, pertanto, requisiti imprescindibili. Ma il rugby è anche un gioco dove la strategia svolge un ruolo fondamentale: detto in altri termini, occorre saper cogliere il “qui e ora” ma anche saper organizzare una successione di mosse per raggiungere l’obiettivo. In campo lavorativo, un professionista dovrebbe fare tesoro di quest’ultima considerazione. La complessità sistemica in cui si trova a operare esige da lui la capacità di cogliere “al volo” le trasformazioni dell’ambiente, di anticiparle mentalmente, in modo da governarle e trasformarle in opportunità. Ma, spesso, ciò va a discapito di una necessaria programmazione, senza la quale è impossibile spostare sempre in avanti l’asticella degli obiettivi. Il “fiuto” non può nulla senza degli schemi di riferimento. Il problema è che la capacità di agire su questo doppio binario non si inventa ma va “formata”. Un promotore è per molti versi un leader di se stesso, deve avere sempre sotto controllo le energie e le risorse disponibili, saperle mobilitare quando serve, incanalarle in direzione di un progetto a media/lunga scadenza, che talvolta può coincidere con il proprio personale progetto di vita. In quest’ultimo caso, però, deve essere consapevole che il perseguimento del successo professionale va di pari passo con la realizzazione personale, il che implica tenere nella giusta considerazione la sfera emotiva, quella familiare e degli affetti, quella sociale e ludica. Per questo, al momento di programmare un obiettivo di lavoro importante, deve preliminarmente fare un bilancio complessivo di vita, assegnando a ciascuna dimensione del lo spazio che merita.