Successo di squadra ed eccellenza individuale

Categoria: Appunti di formazione

 

A qualsiasi giocatore di rugby è ben chiaro che il successo di squadra viene prima di quello personale, il che non significa non ricercare l’eccellenza tecnica individuale. Conseguire dei successi, soprattutto quando comportino il superamento di prove impegnative, conferisce fiducia in sé stessi, incrementa il propria senso di autoefficacia personale, potenzia l’autostima, ci rende meno vulnerabili alle avversità. Nel rugby, nel momento in cui hai il pallone in mano sei il protagonista assoluto, perché con un’iniziativa personale puoi fare la differenza. Ciò non significa che puoi prescindere dal sostegno e la fiducia dei tuoi compagni, che ti devono mettere nelle condizioni per fare la giocata, dandoti il pallone al momento giusto, creandoti lo spazio necessario, costruendo i presupposti per il tuo colpo vincente. Solo a queste condizioni puoi produrre quello spunto in più che può risultare determinante per la vittoria della squadra. L’individualità, insomma, ha spesso un peso determinante, solo che ha bisogno del collettivo per esaltarsi e risultare effettivamente un valore aggiunto.

La cultura aziendale o manageriale, invece, ha alimentato per anni una sorta di santificazione dell’uomo solo - sia esso il grande manager o il self made man -, celebrandone l’exploit individuale ma ignorando il più delle volte il contesto collettivo che ha reso possibile la singola perfomance. Questo modello ha fatto il suo tempo: se è vero che l’esaltazione del concetto di team non deve far dimenticare né il ruolo giocato dal talento individuale, né quelle che sono le responsabilità individuali, la sfida che si pone all’azienda è quella di coniugare in maniera virtuosa collettivo e singolarità. La parola chiave per venire a capo del problema può essere identità, che potremmo definire come una sorta di cerniera tra il sociale e l’individuale; se siamo parte di una comunità di pratiche o professionale la nostra prestazione individuale non può prescindere dalla appartenenza a quella comunità perché sarà il frutto della negoziazione del nostro agire in quanto suoi membri. Ma di questo parleremo nel prossimo post…