Varsavia 1984, al Fira trionfo dell’Italia. Quando le nazionali giovanili azzurre avevano colmato il gap con le grandi d’Europa (Da "Rugby People")

Categoria: Recensioni
Pubblicato Venerdì, 02 Maggio 2014 06:06
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«Ricordiamoci dove era il rugby italiano qualche anno fa» è una frase che si sente ripetere spesso e che sempre colpisce. Perché certo «qualche anno fa» il nostro sport non conosceva il pubblico dell’Olimpico e l’interesse mediatico suscitato dal Sei Nazioni. E riempire San Siro di 80mila spettatori, fosse pure con la complicità degli All Blacks, non si poteva neppure immaginare come ipotesi teorica. Ma la crescita nell’immagine e nel budget federale non basta, in ogni caso, a controbilanciare lo scacco che il rugby italiano ha subito nella sfida alla competitività internazionale, oggi scivolata davvero a minimi storici. Il «ricordiamoci dove era il rugby italiano» diventa così solamente alibi, foglia di fico, tanto più a fronte delle cospicue risorse di cui la Fir ha disposto dall’ingresso nel Sei Nazioni. Il progetto – se c’è stato un progetto – di portare le squadre azzurre vicino al livello dei paesi più evoluti ha dato i risultati che sono davanti agli occhi di tutti.

Al netto del boom mediatico, dal nostro passato si possono ripescare delusioni e slanci, luci ed ombre. Le umiliazioni delle due sconfitte azzurre con il Marocco (rispettivamente 1971 e 1977 ) ma anche – per toccare un tasto dolente della situazione attuale – il periodo d’oro delle Nazionali giovanili negli anni Ottanta. Una serie di sorprendenti risultati specchio della vivacità dei campionati anche nelle categorie juniores e culminato giusto trent’anni fa con il successo dell’Italia under 19 nelFira di Varsavia.

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